Legittimo cacciare il dipendente che tratta in malo modo un anziano cliente

Respinte definitivamente le obiezioni sollevate dall’oramai ex dipendente di un supermercato

Legittimo cacciare il dipendente che tratta in malo modo un anziano cliente

Dipendente si rivolge in modo scurrile verso un anziano cliente: legittima la decisione dell’azienda di metterlo alla porta. Questa la posizione assunta dai giudici (ordinanza numero 26440 del 10 ottobre 2024 della Cassazione), i quali hanno respinto definitivamente le obiezioni sollevate dall’oramai ex dipendente di un supermercato, ritenendo gravissimo l’episodio verificatosi all’interno della struttura commerciale. Scenario dell’episodio che – risalente a circa sei anni fa – porta al licenziamento del lavoratore è un supermercato in Sardegna. A mettere nei guai il dipendente – addetto al ‘banco macelleria’ – è l’approccio per nulla urbano tenuto nei confronti di un cliente, peraltro anziano – 67 anni –. Per l’azienda, ossia la società proprietaria della struttura commerciale, è così grave il comportamento tenuto dal lavoratore da giustificarne il licenziamento in tronco. E di questo avviso sono anche i giudici d’Appello, i quali, smentendo completamente la visione pro lavoratore tracciata in Tribunale, ritengono legittimo il licenziamento disciplinare deciso dall’azienda. Ciò a fronte della volgarità e dell’aggressività dimostrate dal lavoratore, rivoltosi in modo sgarbato e scurrile verso un cliente di età avanzata. A rendere ancora più evidente la gravità della condotta del lavoratore è, per i giudici d’Appello, un ulteriore dettaglio: egli ha proseguito il diverbio con toni sempre più accesi, anziché chiedere scusa al cliente, così dando uno spettacolo indecoroso e anche un po’ preoccupante. Inevitabile, secondo i giudici d’Appello, l’allontanamento del lavoratore, anche perché il contratto nazionale sanziona con il licenziamento la grave violazione dell’obbligo di usare modi cortesi col pubblico e di tenere una condotta conforme ai civici doveri. Secondo la difesa, però, la condotta tenuta dal lavoratore è stata una sorta di reazione all’atteggiamento arrogante, violento e di sfida tenuto dal cliente, il quale, sempre secondo la difesa, ha addirittura tentato di colpire con uno schiaffo il dipendente del supermercato. Queste obiezioni non convincono affatto, però, i magistrati di Cassazione, i quali confermano in via definitiva la legittimità del licenziamento adottato nei confronti dell’oramai ex dipendente del supermercato. A fronte del quadro probatorio, difatti, ricostruito l’episodio verificatosi nel supermercato, è sacrosanto, secondo i giudici di Cassazione, parlare di giusta causa di recesso e di proporzionalità della sanzione espulsiva, a fronte della condotta palesemente grave tenuta dal lavoratore nei confronti di un cliente di quasi 70 anni di età.

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